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Cellulari 2009: previste vendite in forte calo

di Gianni Rusconi

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Le previsioni degli analisti a volte si rivelano errate ma se è vero il fatto che almeno tre indizi fanno una prova allora per i produttori di cellulari non è il momento di stappare bottiglie di champagne per festeggiare l'arrivo del nuovo anno. Nel 2009, infatti, la crisi dei consumi sarà letale per le vendite dei telefonini, che potrebbero secondo alcune stime registrare una flessione del 6,6% rispetto a quest'anno, quando nelle mani di professionisti e semplici consumatori finiranno circa un miliardo e 240 milioni di cellulari. Una dato preoccupante, confermato dal fatto che anche nel quarto trimestre, generalmente il periodo migliore per effetto dello shopping di Natale, gli acquisti di telefonini potrebbero scendere del 5,7%. La sfera di cristallo non promette quindi nulla di buono per Nokia & Co. ed è stata proprio la società finlandese a dare l'allarme sulle difficoltà del mercato mobile per i prossimi 12 mesi. La sensazione che agita i vertici di Helsinki è quella di una domanda che subirà un calo del 5% per effetto di una frenata delle vendite più accelerata di quanto previsto appena poche settimane fa. Se l'ultimo trimestre del 2008 ha registrato un'evidente contrazione della crescita il 2009 sposterà in altre parole la lancetta sul rosso. Gli effetti della frenata, che riguarderà anche il mercato delle infrastrutture di telecomunicazione, si sentiranno ovviamente anche sui margini operativi e in casa Nokia sono già consapevoli del fatto che gli utili lordi potrebbero anche attestarsi nel 2009 intorno al 13%, rispetto al 20% previsto in precedenza. Emblematica, in questo quadro, una frase che il numero uno del colosso nord europeo Jorma Ollila ha confezionato nelle scorse settimane: "siamo di fronte a una lunga recessione, non a una crisi che si risolverà in sei-nove mesi".

La revisione al ribasso delle previsioni sulle vendite di telefonini era ampiamente attesa dal mercato ma forse nessuno si aspettava un rallentamento di questa portata per un'industria – il cui volume d'affari supera i 190 miliardi di dollari – che dal 1980 ha conosciuto solo un solo passo falso, nel 2001. Quando l'attacco alle torri gemelle di New York ampliò la flessione delle vendite al 6% alla fine dell'anno. Gli analisti hanno fatto capire a chiare lettere che il prossimo anno sarà il più impegnativo che l'industria mobile abbia mai affrontato e che gli impatti della frenata saranno anche più consistenti di quelli di otto anni fa. Per una semplice ragione: allora gli acquisti dei nuovi utenti furono comunque in crescita e vennero meno quelli di sostituzione dei vecchi modelli. Nel 2009 entrambe le dinamiche subiranno contrazioni e anche i mercato cosiddetti emergenti, che rappresentano due terzi dei volumi di domanda dei cellulari, segneranno il passo.

Nokia, Samsung e Lg Electronics, un coro unanime: vendite riviste al ribasso
Come si comporteranno i principali produttori di fronte alla crisi? Nokia è convinta che la curva discendente delle vendite le permetterà di incrementare una quota di mercato che si aggira oggi intorno al 38%, sfruttando la grande disponibilità della propria offerta e il fatto che una fetta di consumatori si sposteranno su apparecchi meno costosi. Due diretti concorrenti del gigante scandinavo, Samsung e Lg Electronics, pare siano intenzionate a non fermare le produzioni (creando quindi grandi scorte a magazzino) per non venir meno agli obiettivi di vendita per il 2009, fissati a 200 e 100 milioni di cellulari rispettivamente. In sostanza i due giganti dell'elettronica coreani hanno entrambi ridotto di recente le stime di vendita per i prossimi dodici mesi di circa il 10% rispetto alle precedenti previsioni per effetto della crisi globale ma contano di fare ulteriori passi in avanti: Lg salendo dal quinto al terzo posto del ranking mondiale scavalcando Sony Ericsson e Motorola, e Samsung incremento ulteriormente una market share che a fine settembre era arrivata al 17%. Al coro di allarme lanciato dai big della telefonia mobile si sono aggiunte anche Reserach In Motion e Palm, due autorevoli esponenti del settore smartphone, a testimonianza del fatto che la recessione colpirà anche il segmento che negli ultimi due anni ha conosciuto i maggiori tassi di crescita.

Smartphone a quota 95 miliardi di dollari nel 2013
I telefonini intelligenti e multifunzione, e lo dice uno studio della società di ricerca specializzata Informa Telecoms & Media, saranno comunque il salvagente a cui produttori e operatori mobili si aggrapperanno per non farsi travolgere dalla crisi. Nelle regioni sviluppate (Europa occidentale, Nord America e Giappone) si prevede infatti per i prossimi cinque anni un forte incremento del valore – leggi prezzi di vendita e ricavi legati ai servizi e alle applicazioni - generato dagli smartphone, a differenza di quanto avverrà nel mercato dei cellulari tradizionali. Questi ultimi, oltretutto, conosceranno una crescita piatta o quasi fino al 2011 mentre quella dei super telefonini sarà comunque a due cifre fino al 2013 in virtù di un'adozione che supererà il 60% nel 2011 da parte degli utenti dei mercati sviluppati. La corsa dell'iPhone e dei suoi "simili" (i nuovi BlackBerry, i modelli "touch" di Nokia e Htc, di Samung e Lg) quindi non è finita tanto che Informa Telecom & Media stima per gli smartphone un giro d'affari di oltre 95 miliardi di dollari nel 2013, poco meno della metà del valore totale del mercato dei cellulari.
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